NUOVE REGOLE USDA SEMPRE MENO SICURE, SI SORVOLA SU FECI NASCOSTE , PUS , BATTERI E VARECHINA SUL POLLAME CONVENZIONALE...
AIUTO, SI SALVI CHI PUO'
naturalnews.com
Con i nuovi trattati per gli scambi commerciali USA-Europa, le loro norme diventeranno le nostre norme?
Il Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), sta cercando di far passare un nuovo regolamento più moderno per la produzione del pollame che permetterebbe di eliminare un bel numero di ispettori dell’USDA e velocizzerebbe i processi di produzione dell’industria alimentare. Eliminerebbe anche le attuali protezioni, per quanto misere già siano, permettendo che nella carne di pollo e di tacchino siano tollerate percentuali maggiori (e occulte) di feci, pus, batteri ed inquinanti chimici.
Benché negli Stati Uniti i tassi di salmonella riscontrati nelle carni e nel pollame sono calati sensibilmente anno dopo anno, il numero annuo di persone infettate è rimasto praticamente stazionario. La principale ragione di questa anomalia statistica sembra consistere nel fatto che i metodi autorizzati attualmente dalla USDA per le carni ed il pollame siano totalmente inadeguati e datati e quindi inadatti a rilevare componenti contaminanti provenienti da allevamenti ed industria.
Ma un nuovo gruppo di direttive proposte dalla USDA renderà la situazione ancora peggiore, permettendo alle aziende non solo di effettuare le analisi in proprio ma anche di usare componenti chimici ancora più aggressivi, per poter trattare le carni avariate prima di rifilarle a noi consumatori.
Queste sì che sono buone notizie per l’industria del pollame: grazie ai compari nell’USDA taglierà i costi di 250 milioni di dollari l’anno. Ovviamente sono cattive notizie per i consumatori che ne pagheranno tutte le tossiche conseguenze.
Se avete visto anche una sola volta uno degli sconvolgenti filmati che mostrano come sono trattati negli allevamenti i polli, i tacchini e gli altri animali, allora conoscete già il tipo di maltrattamenti ed abusi ai quali sono sottoposti d’abitudine questi poveri animali. A causa delle terrificanti condizioni di vita, gli animali negli allevamenti sono zeppi di pericolosi patogeni, il che spiega ovviamente perché le loro carni devono assolutamente subire trattamenti chimici prima di essere confezionati. Il meno che si possa dire è che è un procedimento disgustoso.
Stando ad indagini documentate, dopo la macellazione, il pollame viene appeso su lunghe linee di trasporto dove viene irrorato, immerso ed iniettato di ogni tipo di soluzione chimica – incluso il clorato di calce – prima di essere esposto sui banchi del supermercato. Queste soluzioni chimiche sono ovviamente messe a punto con cura con lo scopo di uccidere ogni tipo di batteri e far diventare la carne sicura per il consumo.
L’USDA vuole risolvere il dilemma dell’industria del pollame ricorrendo a maggiori additivi e minor controlli
Ma, come tutte le altre soluzioni basate sulla chimica e gradite all’industria alimentare, questo procedimento serve ad uccidere quegli agenti patogeni già conosciuti. Una valanga di nuove ricerche scientifiche inviate ultimamente alla USDA rivela come i procedimenti abituali impiegati dall’industria alimentare non funzionano con un’intera nuova generazione di super-batteri che resiste a tali prodotti chimici. La soluzione proposta dalla USDA sarebbe al momento quella di coprire il problema con l’impiego di ancora più sostanze chimiche.
Come spiega ChickenJustice.org: “Se diventeranno operativi i nuovi regolamenti, tutto il pollame sarà considerato a priori contaminato da feci, pus, scabbia e bile e sarà lavato con una soluzione di cloro. I consumatori mangeranno pollame contaminato e contenente ancora più scorie. Data l’accelerazione dei tempi di produzione, aumenterà anche il rischio di infortuni dei lavoratori e la probabilità di problemi dermatologici e respiratori a causa dei vapori da lavaggio con cloro. L’OSHA vorrebbe avere a disposizione 3 anni per condurre uno studio sull’impatto che le nuove linee di lavorazione – più veloci – avranno sui lavoratori, ma la USDA vuole rendere immediatamente operativo il nuovo regolamento”.
Per agire concretamente contro questo osceno programma della USDA destinato agli allevamenti del pollame, si può contattare la Casa Bianca visitando la pagina Take Action Now! sul sito http://chickenjustice.org.
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Con i nuovi trattati per gli scambi commerciali USA-Europa, le loro norme diventeranno le nostre norme?
Il Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), sta cercando di far passare un nuovo regolamento più moderno per la produzione del pollame che permetterebbe di eliminare un bel numero di ispettori dell’USDA e velocizzerebbe i processi di produzione dell’industria alimentare. Eliminerebbe anche le attuali protezioni, per quanto misere già siano, permettendo che nella carne di pollo e di tacchino siano tollerate percentuali maggiori (e occulte) di feci, pus, batteri ed inquinanti chimici.
Benché negli Stati Uniti i tassi di salmonella riscontrati nelle carni e nel pollame sono calati sensibilmente anno dopo anno, il numero annuo di persone infettate è rimasto praticamente stazionario. La principale ragione di questa anomalia statistica sembra consistere nel fatto che i metodi autorizzati attualmente dalla USDA per le carni ed il pollame siano totalmente inadeguati e datati e quindi inadatti a rilevare componenti contaminanti provenienti da allevamenti ed industria.
Ma un nuovo gruppo di direttive proposte dalla USDA renderà la situazione ancora peggiore, permettendo alle aziende non solo di effettuare le analisi in proprio ma anche di usare componenti chimici ancora più aggressivi, per poter trattare le carni avariate prima di rifilarle a noi consumatori.
Queste sì che sono buone notizie per l’industria del pollame: grazie ai compari nell’USDA taglierà i costi di 250 milioni di dollari l’anno. Ovviamente sono cattive notizie per i consumatori che ne pagheranno tutte le tossiche conseguenze.
Se avete visto anche una sola volta uno degli sconvolgenti filmati che mostrano come sono trattati negli allevamenti i polli, i tacchini e gli altri animali, allora conoscete già il tipo di maltrattamenti ed abusi ai quali sono sottoposti d’abitudine questi poveri animali. A causa delle terrificanti condizioni di vita, gli animali negli allevamenti sono zeppi di pericolosi patogeni, il che spiega ovviamente perché le loro carni devono assolutamente subire trattamenti chimici prima di essere confezionati. Il meno che si possa dire è che è un procedimento disgustoso.
Stando ad indagini documentate, dopo la macellazione, il pollame viene appeso su lunghe linee di trasporto dove viene irrorato, immerso ed iniettato di ogni tipo di soluzione chimica – incluso il clorato di calce – prima di essere esposto sui banchi del supermercato. Queste soluzioni chimiche sono ovviamente messe a punto con cura con lo scopo di uccidere ogni tipo di batteri e far diventare la carne sicura per il consumo.
L’USDA vuole risolvere il dilemma dell’industria del pollame ricorrendo a maggiori additivi e minor controlli
Ma, come tutte le altre soluzioni basate sulla chimica e gradite all’industria alimentare, questo procedimento serve ad uccidere quegli agenti patogeni già conosciuti. Una valanga di nuove ricerche scientifiche inviate ultimamente alla USDA rivela come i procedimenti abituali impiegati dall’industria alimentare non funzionano con un’intera nuova generazione di super-batteri che resiste a tali prodotti chimici. La soluzione proposta dalla USDA sarebbe al momento quella di coprire il problema con l’impiego di ancora più sostanze chimiche.
Come spiega ChickenJustice.org: “Se diventeranno operativi i nuovi regolamenti, tutto il pollame sarà considerato a priori contaminato da feci, pus, scabbia e bile e sarà lavato con una soluzione di cloro. I consumatori mangeranno pollame contaminato e contenente ancora più scorie. Data l’accelerazione dei tempi di produzione, aumenterà anche il rischio di infortuni dei lavoratori e la probabilità di problemi dermatologici e respiratori a causa dei vapori da lavaggio con cloro. L’OSHA vorrebbe avere a disposizione 3 anni per condurre uno studio sull’impatto che le nuove linee di lavorazione – più veloci – avranno sui lavoratori, ma la USDA vuole rendere immediatamente operativo il nuovo regolamento”.
Per agire concretamente contro questo osceno programma della USDA destinato agli allevamenti del pollame, si può contattare la Casa Bianca visitando la pagina Take Action Now! sul sito http://chickenjustice.org.
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