Il mondo è a un bivio pericoloso. L’America è su un sentiero di guerra.
La terza guerra mondiale non è più un concetto astratto.
Gli Stati Uniti e i suoi alleati si stanno preparando a lanciare una guerra nucleare contro l’Iran con conseguenze devastanti.
Questa avventura militare minaccia, nel vero senso della parola, il futuro dell’umanità.
Il progetto militare globale del Pentagono è la conquista del mondo.
Il dispiegamento militare delle forze USA-NATO sta avvenendo contemporaneamente in diverse regioni del mondo.
I pretesti e le “giustificazioni” per la guerra abbondano. L’Iran è oggi annunciato come una minaccia per Israele e il Mondo.
La
guerra contro l’Iran è sul tavolo del Pentagono da più di otto anni. In
sviluppi recenti , sono state lanciate rinnovate minacce e accuse
contro Teheran.
Una
“guerra di stealth” è già iniziata. Gli agenti del Mossad sono sul
terreno. Formazioni paramilitari segrete sono in fase di lancio in Iran
mentre i droni della Cia sono già stati schierati.
Nel frattempo, Washington, Londra, Bruxelles e Tel Aviv hanno lanciato specifiche iniziative destabilizzanti “per soffocare l’Iran diplomaticamente, finanziariamente ed economicamente“ .
Il Congresso degli Stati Uniti ha formulato un regime di sanzioni economiche ancora più pesante:
”E’ emerso, a Washington,
un consenso bipartisan favorevole a strangolare l’economia
iraniana”. Ovvero consistente nell’attuazione di “un emendamento al
disegno di legge di autorizzazione alla difesa 2012, progettato per
“portare al collasso l’economia iraniana “… rendendo praticamente
impossibile a Teheran di vendere il suo petrolio“. (Tom Burghardt, Target Iran: Washington’s Countdown to War , Global Research, dicembre 2011). :
Questa
nuova ondata di clamore diplomatico insieme alla minaccia di sanzioni
economiche ha anche contribuito ad innescare un alone di incertezza nel
mercato del greggio, con conseguenze potenzialmente devastanti per
l’economia globale.
Nel
frattempo, i media hanno rinnovato la loro propaganda relativa al
presunta programma nucleare iraniano, che punta ad “attività legate
alla possibile militarizzazione.”
In
recenti sviluppi, a fatica ammessi dai media americani, il presidente
Barack Obama ha incontrato privatamente (il 16 dicembre), a porte
chiuse, il Ministro della Difesa israeliano Ehud Barak. L’incontro si è tenuto alla periferia di Washington DC presso l’Hotel Gaylord, a National Harbor, Maryland, sotto gli auspici della Union for Reform Judaism .
L’importanza
di questo tempistivo incontro privato sotto gli auspici della URJ non
può essere sottovalutata. I resoconti suggeriscono che il faccia a
faccia O.Barack / E. Barak sia stato incentrato in gran parte sulla
questione di un attacco USA-Israele contro l’Iran.
Scrivendo
su Haaretz, l’analista politico israeliano Amir Oren ha descritto
questo incontro come una potenziale “luce verde” per Israele nel lanciare una guerra totale contro l’Iran:
“E
‘possibile che l’incontro di venerdì scorso, durato mezz’ora, presso
l’Hotel Gaylord a National Harbor, nel Maryland, tra il presidente
americano Barack Obama e il ministro della Difesa Ehud Barak verrà ricordato nella storia di Israele come il momento in cui Barack O. ha dato il via libera ad E. Barak – nel bene e nel male – per attaccare l’Iran .. Questo può essere visto come una sorta di flashback del colloquio tra il ministro della Difesa Ariel Sharon e il Segretario di Stato Alexander Haig a Washington nel maggio del 1982, che ha dato origine alla (erronea) impressione di Israele che ci fosse un’intesa con gli Stati Uniti per andare in guerra contro il Libano“ (No sign U.S. has given Israel green light to strike Iran – Haaretz Daily Newspaper | Israel News)
Dopo questo incontro privato, Obama ha tenuto un discorso alla Plenaria Biennale della Union for Reform Judaism, per rassicurare il suo pubblico che “la cooperazione tra i nostri militari [e i servizi segreti] non è mai stata più forte.”
Obama ha evidenziato che l’Iran è una “minaccia per la sicurezza di Israele, degli Stati Uniti e per il mondo …
Ed è per questo che la nostra politica è stata assolutamente chiara:
Siamo determinati a impedire all’Iran di acquisire armi nucleari …. Ed
è per questo … abbiamo imposto le più ampie, le più
dure sanzioni che il regime iraniano abbia mai affrontato …. Ed è per
questo che, posso assicurarvi, non lasceremo alcuna opzione fuori dal
tavolo “. (Trascrizione - President Obama Union for Reform Judaism Speech Video Dec. 16. 2011: Address at URJ Biennial, 71st General Assembly - enfasi aggiunta).
Verso un attacco ”coordinato” Stati Uniti-Israele contro l’Iran
Nelle ultime settimane, i tabloid statunitensi sono stati letteralmente tappezzati con le dichiarazioni di Hillary Clinton e del segretario della Difesa Leon Panetta che “nessuna opzione è fuori dal tavolo“. Panetta ha lasciato intendere, tuttavia, “che Israele non dovrebbe prendere in considerazione un’azione unilaterale contro l’Iran“, sottolineando “che qualsiasi operazione militare contro l’Iran da parte di Israele deve essere coordinata con gli Stati Uniti e avere il suo sostegno“. (Dichiarazione del 2 dicembre di Panetta presso il Centro Saban citata in U.S. Defense Secretary: Iran could get nuclear bomb within a year – Haaretz , 11 dicembre 2011, enfasi aggiunta)
La minaccia della guerra nucleare contro l’Iran
La dichiarazione che “nessuna opzione è fuori dal tavolo” intima che gli Stati Uniti non solo prevedono un attacco all’Iran,
ma che questo attacco potrebbe includere l’uso di armi nucleari
tattiche Bunker Buster con una capacità esplosiva tra un terzo e sei
volte la bomba di Hiroshima. Con crudele ironia, queste bombe
nucleari “umanitare” e “peace-making” “Made in America” - che secondo
il “parere scientifico” sotto contratto del Pentagono sono “innocue per
la popolazione civile circostante” – sono previste per essere usate
contro l’ Iran, come rappresaglia al suo inesistente programma di armi
nucleari.
Mentre
l’Iran non ha armi nucleari, quello che viene raramente riconosciuto, è
che i cinque (ufficialmente) “Stati non-nucleari, Germania, Belgio,
Paesi Bassi, Italia e Turchia, hanno armi nucleari tattiche degli Stati Uniti
sul loro territorio, sotto il comando nazionale nelle loro rispettive
basi militari. Questo arsenale nucleare è previsto che possa essere
utilizzato contro l’Iran.
L’
accumulo e il dispiegamento delle bombe tattiche B61 in questi cinque
“stati non nucleari” è stato concepito per obiettivi in Medio
Oriente. Inoltre, in conformità con i “piani d’attacco della NATO”,
queste bombe termonucleari B61 bunker buster (conservate dagli “stati
non nucleari”) potrebbero essere lanciate “contro obiettivi in Russia o in paesi del Medio Oriente come la Siria e l’Iran“ (citato in National Resources Defense Council, Nuclear Weapons in Europe , febbraio 2005, enfasi aggiunta)
Mentre questi “stati nucleari non dichiarati ‘accusano Teheran
di sviluppare armi nucleari, senza alcuna prova documentale, essi
stessi hanno testate nucleari, destinate a colpire l’ Iran, la Siria e
la Russia. (Vedi Michel Chossudovsky, Europe’s Five “Undeclared Nuclear Weapons States” , Global Research, 12 febbraio 2010)
Le armi nucleari di Israele sono puntate contro l’Iran. Il congiunto “Coordinamento” USA-Israele per il dispiegamento delle armi nucleari
E’ Israele, piuttosto che l’Iran, una minaccia alla sicurezza globale.
Israele possiede 100-200 testate nucleari strategiche , che sono completamente schierate contro l’Iran.
Già nel 2003, Washington e Tel Aviv avevano confermato che stavano collaborando allo “ sviluppo dei missili cruise Harpoon , in dotazione degli Stati Uniti, armati con testate nucleari sui sottomarini classe Dolphin della flotta di Israele.”(The Observer, 12 October 2003) .
Secondo il generale russo Leonid Ivashov:
I
circoli politici e militari israeliani stavano rilasciando
dichiarazioni sulla possibilità di attacchi missilistici e nucleari
contro l’Iran fin dall’ottobre 2006, quando l’idea è stata
immediatamente sostenuta da G. Bush. Attualmente [2007] è propagandato sotto forma di una “necessità” di attacchi nucleari. Al pubblico viene insegnato a credere che non c’è niente di mostruoso riguardo tale possibilità e che, al contrario, un attacco nucleare è piuttosto fattibile. Presumibilmente, non c’è altro modo per “fermare” l’Iran. (General Leonid Ivashov, Iran Must Get Ready to Repel a Nuclear Attack, Global Research, January 2007 enfasi aggiunta)
Vale
la pena notare che all’inizio del secondo mandato di Bush, il vice
presidente Dick Cheney aveva accennato, senza mezzi termini, al fatto
che l’Iran era “proprio in cima alla lista” degli stati canaglia nemici
dell’America, e che Israele avrebbe, così parlando, “bombardato al posto nostro”, senza il coinvolgimento militare degli Stati Uniti e senza che noi facessimo alcun tipo pressione su di loro “per farlo”.
In
questo contesto, l’ analista politico e storico Michael Carmichael ha
sottolineato l’integrazione e il coordinamento delle decisioni militari
tra gli Stati Uniti e Israele riguardanti il dispiegamento di armi nucleari:
“Piuttosto che
un attacco nucleare americano diretto contro obiettivi iraniani,
Israele ha ricevuto il compito di lanciare un gruppo coordinato di
attacchi nucleari contro obiettivi rappresentati dagli impianti nucleari nelle città iraniane di Natanz, Isfahan e Arak (Michael Carmichael, Global Research, January 2007)
“Nessuna opzione fuori dal tavolo”. Cosa significa nel contesto della pianificazione militare? L’ integrazione di sistemi convenzionali e armi nucleari
Le
regole e le linee guida dei militari americani che disciplinano l’uso
di armi nucleari sono state “liberalizzate” (ovvero “liberalizzate” in
relazione a quelle in vigore durante la Guerra Fredda). La decisione di
usare armi nucleari tattiche contro l’Iran non dipende più dal
comandante in capo, vale a dire il presidente Barack Obama. Si tratta
di una decisione strettamente militare. La nuova dottrina afferma che
il Comando, il Controllo e il Coordinamento (CCC) per quanto riguarda
l’uso di armi nucleari dovrebbe essere “flessibile”, in modo da
permettere ai comandi di combattimento geografici di decidere se e
quando utilizzare queste armi nucleari:
Conosciuta ufficialmente a Washington
come “Joint Publication 3-12″, la nuova dottrina nucleare (Doctrine for
Joint Nuclear Operations (DJNO) (marzo 2005)), chiede di “integrare gli
attacchi nucleari e convenzionali” sotto un unificato e “integrato”
Comando e Controllo (C2).
Questo
descrive in gran parte la pianificazione della guerra come un processo
di gestione decisionale, in cui gli obiettivi militari e strategici
saranno raggiunti, attraverso un mix di strumenti, con poca
preoccupazione per la perdita di vite umane.
Ciò
significa che se sarà lanciato un attacco all’Iran, le armi nucleari
tattiche saranno parte integrante dell’arsenale utilizzato.
Da un punto di vista decisionale militare, “nessuna opzione fuori dal tavolo”
significa che i militari applicheranno “l’uso più efficiente della
forza”. In questo contesto, le armi nucleari e convenzionali fanno
parte di ciò che il Pentagono chiama “la cassetta degli attrezzi”,
dalla quale i comandanti militari possono scegliere gli strumenti di
cui hanno bisogno in conformità con le “circostanze in evoluzione” nel
“teatro di guerra”. (Vedi Michel Chossudovsky, Is the Bush Administration Planning a Nuclear Holocaust?Global Research, 22 febbraio 2006)
“Una
volta che viene presa la decisione di lanciare un’operazione militare
(ad esempio attacchi aerei contro l’Iran), i comandanti nel teatro di
guerra possono muoversi con una certa discrezionalità. Questo
significa, in pratica, che una volta che la decisione presidenziale è
presa, USSTRATCOM, in collegamento con i comandanti sul campo, può
decidere gli obiettivi e il tipo di armi da utilizzare. Le armi
nucleari tattiche stoccate sono ormai considerate come parte integrante
dell’arsenale. In altre parole, le armi nucleari sono diventate “parte della cassetta degli attrezzi”, usata in teatri di guerra convenzionali.( Michel Chossudovsky, Targeting Iran, Is the US Administration Planning a Nuclear Holocaust , Global Research, febbraio 2006, enfasi aggiunta)
L’integrazione della guerra convenzionale e nucleare
Di notevole importanza riguardo il pianificato attacco contro l’Iran, alcuni documenti statunitensi militari puntano verso l’integrazione delle armi convenzionali e nucleari e l’uso di armi nucleari in una opzione preventiva in un teatro di guerra convenzionale.
Questa
proposta di “integrazione” dei sistemi di armi tradizionali e nucleari
venne formulata per la prima volta nel 2003 sotto il CONPLAN
8022. Quest’ultimo viene descritto come “un piano per il
rapido utilizzo del potenziale bellico nucleare, convenzionale, o di
informazioni di guerra per distruggere – preventivamente, se necessario
-” obiettivi urgenti “in tutto il mondo [tra cui l'Iran]. “ (Vedi Michel Chossudovsky, US, NATO and Israel Deploy Nukes directed against Iran, Global Research, 27 settembre 2007). (Coordinato dal Comando Strategico degli Stati Uniti, CONPLAN è diventata operativo all’inizio del 2004. - Robert S. Norris and Hans M. Kristensen, Bulletin of Atomic Scientists ).
Il
CONPLAN apre un vero e proprio vaso di Pandora militare. Si offusca la
linea di demarcazione tra le armi convenzionali e quelle nucleari. Si apre la porta per l’uso preventivo, “ovunque nel mondo”, delle armi nucleari.
L’assenza di sensibilizzazione dell’opinione pubblica
La “comunità internazionale” ha approvato un attacco all’Iran in nome della pace nel mondo.
“Rendere
il mondo più sicuro” è la giustificazione per lanciare un’operazione
militare che potrebbe potenzialmente causare un olocausto nucleare.
Mentre si può concettualizzare la perdita di vite umane e la distruzione derivante dalle attuali guerre in Iraq e in Afghanistan,
è impossibile comprendere appieno la devastazione che potrebbe derivare
da una terza guerra mondiale, con l’utilizzo di “nuove tecnologie” e di
armi avanzate, comprese le armi nucleari, fino a quando ciò non si
verifica e diventa una realtà.
I
media mainstream sono coinvolti nel blocco deliberato delle notizie e
del dibattito su questi preparativi di guerra. La guerra contro l’Iran
ed i pericoli di una escalation non sono considerate da “prima
pagina”. I media mainstream hanno escluso l approfondimento e il
dibattito sulle implicazioni di questi piani di guerra.
L’Iran non costituisce una minaccia nucleare.
La
minaccia alla sicurezza globale proviene dall’alleanza militare
USA-NATO-Israele che contempla – nel quadro del CONPLAN – l’uso di armi
termonucleari contro uno stato non nucleare.
Con le parole del generale Ivashov, “Al pubblico viene insegnato a credere che non c’è niente di mostruoso riguardo tale possibilità“. Le armi nucleari sono “parte della cassetta degli attrezzi”.
Un
attacco all’Iran avrebbe conseguenze devastanti, scatenerebbe una
guerra regionale totale dal Mediterraneo Orientale all’Asia Centrale,
che potrebbe condurre l’umanità in uno scenario di Terza Guerra
Mondiale.
L’amministrazione Obama rappresenta una minaccia nucleare.
La NATO costituisce una minaccia nucleare
I
cinque “stati non-nucleari” europei (Germania, Italia, Belgio, Paesi
Bassi, Turchia) con armi tattiche nucleari dispiegate sotto il comando
nazionale, da utilizzare contro l’Iran, costituiscono una minaccia
nucleare.
Il governo israeliano del primo ministro Benjamin Netanyahu,
non solo costituisce una minaccia nucleare, ma anche una minaccia per
la sicurezza del popolo d’Israele, il quale viene indotto in errore per
quanto riguarda le implicazioni di un attacco USA-Israele contro l’Iran.
La compiacenza dell’opinione pubblica occidentale – tra cui segmenti del movimento contro la guerra negli Stati Uniti
– è inquietante. Non è stata espressa alcuna preoccupazione a livello
politico per le probabili conseguenze di un attacco USA-NATO-Israele
contro l’Iran, usando armi nucleari contro uno Stato non nucleare.
Tale azione si tradurrebbe nell ‘impensabile”: un olocausto nucleare su gran parte del Medio Oriente.
Va
notato che un incubo nucleare si sarebbe verificato anche senza l’uso
di armi nucleari. Il bombardamento degli impianti nucleari iraniani con
armi convenzionali può contribuire a scatenare un disastro tipo
Chernobyl-Fukushima con un’estesa ricaduta radioattiva.
Discorso di Barack Obama all’Unione of Reform Judaism – 16 Dicembre, 2011
Trascrizione (Alcuni Estratti)
“Voglio dare il benvenuto al Vice Primo Ministro di Israele e Ministro della Difesa Ehud Barak.
(Applausi) La cooperazione tra i nostri militari non è mai stata più
forte e voglio ringraziare Ehud per la sua leadership e il suo impegno
permanente per la sicurezza di Israele e per la ricerca di una giusta e duratura pace (Applausi)
Un’altra grave preoccupazione – e che rappresenta una minaccia per la sicurezza di Israele, degli Stati Uniti
e per il mondo – è il programma nucleare iraniano. Ed è per questo che
la nostra politica è stata assolutamente chiara: siamo determinati ad
impedire all’Iran di acquisire armi nucleari. (Applausi) Ed è per
questo che abbiamo lavorato meticolosamente dal momento in cui ho
assunto l’incarico con gli alleati e i partner, e abbiamo imposto le più ampie, le più dure sanzioni che il regime iraniano abbia mai affrontato.Non
abbiamo solo parlato, lo abbiamo fatto. E abbiamo intenzione di
mantenere la pressione. (Applausi) Ed è per questo che, posso
assicurarvi, non lasceremo alcuna opzione fuori dal tavolo. Siamo stati
chiari .
Continueremo
a restare al fianco dei nostri amici e alleati israeliani, proprio come
abbiamo fatto quando essi avevano più bisogno di noi. Nel mese di
settembre, quando una folla minacciava l’ambasciata israeliana al
Cairo, abbiamo lavorato per garantire che gli uomini e le donne che
lavoravano li potessero essere al sicuro. (Applausi) L’anno scorso,
quando gli incendi minacciavano Haifa, abbiamo inviato aerei
antincendio per domare il fuoco.
(Applauso)
Sotto la mia Presidenza, gli Stati Uniti
d’America hanno fatto da guida, da Durban alle Nazioni Unite, contro i
tentativi di utilizzare i forum internazionali per delegittimare Israele. E
continueremo a farlo. (Applausi) Questo è quello che amici e gli
alleati devono fare l’un per l’altro. Quindi non lasciate che nessun
altro racconti una storia diversa. Ci siamo stati, e continueremo ad
esserci. Questi sono i fatti. “(Applausi)
|
|||||
Global Research Articles by Michel Chossudovsky |
|||||
lunedì 16 gennaio 2012
Preparativi per attaccare l’ Iran con armi nucleari. “Nessuna opzione è fuori dal tavolo”
Posted on 13:03 by SA DEFENZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento