domenica 4 agosto 2013

Sull’euro, pensare l’impensabile

Un’alleanza per lo spionaggio


Una sede dell’agenzia Gchq a Bude, in Cornovaglia, il 23 giugno 2013. (Kieran Doherty, Reuters/Contrasto)
Il governo statunitense ha pagato segretamente cento miliardi di dollari all’agenzia britannica di spionaggio Gchq, per aver accesso ai programmi di sorveglianza del Regno Unito. I pagamenti sono provati da alcuni documenti riservati, pubblicati ancora una volta dal Guardian. E dimostrano un legame molto forte tra l’Nsa e la sua controparte britannica.

Edward Snowden, la fonte del quotidiano nel caso Datagate, aveva già denunciato la complicità delle due agenzie nello spionaggio di massa dei cittadini su internet. “Non si tratta solo di un problema statunitense, la Gchq è anche peggio dell’Nsa”, ha dichiarato Snowden.

Oltre ai pagamenti, i nuovi documenti ottenuti dal Guardian provano che:
  • La Gchq sta spendendo molti soldi per raccogliere informazioni personali da telefoni cellulari e applicazioni, e dice di poter “aver accesso a qualsiasi telefono, ovunque e in qualsiasi momento”.
  • Alcuni dipendenti dell’agenzia hanno espresso dubbi sulla “mancanza di etica nel loro lavoro”.
  • La quantità di dati personali raccolti nel Regno Unito, sia quelli provenienti da internet sia quelli provenienti dal traffico dei dispositivi mobili, è aumentata del 7.000 per cento negli ultimi cinque anni. Ma il 60 per cento dei materiali d’intelligence raccolti dal Regno Unito proviene ancora dalla Nsa.
  • La Gchq accusa la Cina e la Russia di aver organizzato diversi attacchi informatici contro il Regno Unito e sta ora lavorando con l’Nsa per fornire all’esercito britannico e a quello statunitense degli strumenti per la guerra informatica.
Snowden è libero. Il 1 agosto Edward Snowden, la fonte del Guardian sul caso Datagate, ha lasciato l’aeroporto di Mosca, e ha ottenuto asilo politico dalla Russia. Snowden è diretto verso un luogo segreto. La Casa Bianca si è detta “molto delusa” dalla decisione del governo russo.
Nel frattempo Barack Obama, dopo un incontro con i membri del congresso il 1 agosto, ha aperto uno spiraglio per una possibile riforma dell’agenzia Nsa.

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